San Marco, San Marchetto e San Marcaccio

Sabato mattina. La settimana è stata tra le più pesanti, nonostante all’apparenza possa sembrare il contrario. L’anima stanca inizia a risentire di tutto, si crogiola e si abbandona alle emozioni negative, va in fondo e poi lentamente risale.

Aspetto il sabato mattina per le mie ore defatiganti, camminate lunghe in mezzo al silenzio, profumo di fiori, di animali, di rane che gracidano vicino.

La strada del riso riserva sorprese nascoste allo sguardo, è bello abbandonarsi alla scoperta, oggi deviamo dal solito percorso e ci inoltriamo verso San Marco, San Marchetto e San Marcaccio.

San Marcaccio è ormai un edificio pericolante e abbandonato, mi fermo e faccio un respiro profondo, vorrei avvicinarmi ma la strada è sbarrata dal pericolo di crollo. Ce la siamo persa e ciò che resta non è più accessibile.

San Marco è una cascina che si apre all’improvviso, intravediamo dei bambini che giocano all’interno e guardano le mucche che si affacciano per farsi osservare. La cascina, scopriamo poi, ha un servizio rivolto alla riabilitazione delle persone con problemi di dipendenza da sostanze. È semplice ma ha una Madonna bellissima davanti, la Madonna delle risaie, opera del 2016 dei pittori Katherine J. Bottellini e Gianluca Cosmo.

Proseguiamo, e come per magia, eccola…

Si staglia nel nulla la piccola Chiesetta di San Marco in Bosco, nota come Chiesa di San Marchetto. E’ solitaria, bianca, bellissima, da quanto si sa esisteva già nel 1280/90. E’ una chiesa devozionale, la cui costruzione si vuole legata al ritrovamento di un crocifisso in legno che ancora si conserva nella Chiesa. Si narra che durante l’aratura di un campo, i giumenti si fossero rifiutati di procedere, restii ad ogni stimolo. Scavando in quel posto, fu ritrovato sotto terrà questo Crocefisso che fu posto in venerazione.

Peccato che il cancello chiuso non ci permette di entrare, ci accontentiamo dello spettacolo dei dintorni, e di guardare da lontano questa perla.

Proseguiamo il nostro cammino, lentamente, ci guardiamo intorno, incrociamo un runner, un ragazzo solitario con un cane al guinzaglio, un vecchio in bici che ci fa un cenno, una macchina, una sola.

E all’una rientriamo verso il rumore della città.

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2 risposte a San Marco, San Marchetto e San Marcaccio

  1. sabrina minetti ha detto:

    Dalle mie parti. Bello!

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