Mi succede sempre quando finisco un libro di Carofiglio, quasi mai con gli altri autori che leggo, anche se il testo mi abbia appassionato davvero. Mi succede solo con lui, appunto, la nostalgia immediata della pagina finita.
Li ho letti tutti i suoi libri, quelli dell’Avvocato Guerrieri, quelli del maresciallo Fenoglio, quelli di altri personaggi più o meno familiari o conosciuti. Li ho amati tutti, Guerrieri di più.
E’ quel modo suo di scrivere, di raccontare la lentezza dei momenti, l’immobilità degli istanti, il passare del tempo che toglie e regala, necessariamente trasforma.
Quel modo solo suo di raccontare i luoghi, la Bari che troppo poco mi sono trovata a percorrere, che nelle sue pagine assume un fascino unico e molto personale. Il sapore adoro di mare, i vicoli antichi, le librerie aperte di notte, i ristoranti con le tovaglie di carta che regalano i piatti tipici migliori.
Il cibo è un racconto a latere nelle storie di Carofiglio, ma fondamentale. La bellezza delle serate lente, a parlare davanti a una bottiglia di vino e un pesce ben cucinato. Gli sguardi che raccontano con in mano l’ultimo bicchiere, l’ora tarda che induce a restare ma anche a fare una passeggiata per le vie del centro storico abbandonato.
Le sue storie sono il racconto di sé in cui ritrovarsi, frasi lunghe in cui si ricordano, a volte, i giorni andati, spesso con la nostalgia del tempo che passa e delle scelte già fatte e non più discutibili. Le digressioni sono la parte migliore, aiutano meglio a entrare nella storia, e a vedere i personaggi muoversi con abilità.
La macchina giuridica, magistralmente raccontata, è uno sfondo perfetto per vivere la storia, sempre diversa in ogni libro e mai scontata, così nel durante e così nella sua fine. E così in questo suo ultimo libro, iniziato e finito con l’urgenza dei minuti, dei secondi, degli istanti.
Il desiderio del profumo del mare mi accompagna in ogni momento.
che poi questa nostalgia ti rimane, dopo che li hai letti, anche a distanza di anni. Non ho ancora letto l’ultimo sull’avvocato Guerrieri, che rimane il Carofiglio che preferisco, però qualche giorno fa mi sono divertita a vedere su YouTube le due puntate che Alberto Sironi aveva girato per Mediaset, trasmesse anni fa su Canale 5. La sceneggiatura è stata scritta da Carofiglio, Starnone e Piccolo; Guerrieri è interpretato da Solfrizzi e devo ammettere che non mi ha affatto deluso.
Avevo visto tempo fa questa Fiction, mi era piaciuta anche se immaginavo Guerrieri molto diverso da Soffrizzi, nel mio immaginario. Concordo, la nostalgia non passa, ed e’ una bellissima sensazione. Leggi quest’ultimo libro: merita!