Sono rientrata, da oltre due settimane, gli occhi hanno fatto in tempo a dimenticare le onde, la sabbia, la lentezza dell’estate.
Non ho avuto voglia di condividere niente qui, nulla dei momenti che hanno fatto parte del mio quotidiano per quasi due mesi.
Le vacanze sono state come mi aspettavo ma anche crudeli, in alcuni momenti.
In parte, a luglio, mi hanno strappato cio’ che Alghero era per me, la gioia della spensieratezza con i miei bambini, da sola e senz una meta.
Quest’anno c’era la fatica, e questa ha sopraffatto il pensiero di essere li’.
La fatica di sopire dinamiche stanche e litigiose, in cui spesso mi sentivo inerme, con le lacrime che mi rigavano il viso.
E’ passata, mi e’ servito a uscire dall’immobilita’, a cambiare dinamiche che avevano bisogno di una sterzata, di un’osservazione lucida dall’esterno che mi portasse a vedere in che cosa sbagliavo.
Li ho presi per mano, i miei bambini, e ho cercato di incamminarli su una strada diversa.
Mattia ha deciso di seguirmi, lo tengo stretto a me, e intanto mi fermo a osservarli tutti, e a capire.
Agosto e’ stato un tuffo nel mare profondo, con gli amici che ci fanno sentire a casa nostra ovunque andiamo, in dinamiche ormai strette, che fanno star bene sempre, e in cui tutti e nove ci ritroviamo.
Ho capito tante cose in queste vacanze, altrettante sono ancora da studiare e da capire.
Anche per questo avevo bisogno e voglia di rientrare, guardare in faccia con onesta’ all’anno che ci aspetta.
E’ iniziato tutto, il lavoro, la scuola, il calcio, e tutto cio’ che ruota attorno alle persone che incrocio tutti i giorni.
E’ arrivato anche l’11 settembre, che da tre anni per me e’ una data diversa dal resto del mondo.
Papa’, forse mi avresti dato il cambio qualche volta, la domenica, sui campi da calcio, a fare il tifo per questo nipote piu’ grande che dicono tutti essere uguale a te.
Al posto tuo ci vado io, e urlo a squarciagola con la nausea per il timbro della mia voce.
E’ rimasto tutto come a maggio, non e’ cambiato niente.
Forse, invece, e’ tutta un’altra cosa.
Ps chiedo scusa a Nicole, che mi ha nominato qui e ancora non ho avuto il momento per ringraziarLa.
Lo faccio ora, semplicemente, con simpatia.
Buon inizio, a chi passera’ di qui.
chi sono?
Valentina, i trent'anni ormai sono lontani, avvocato solo sulla carta, mamma di una tribù di tre maschi scatenati, accanita lettrice e creatrice di qualsiasi cosa. Sempre colorata, adoro il sushi, il vino e le fave, le pedalate di notte, la mia macchina da cucire, le sciarpe e le collane, i libri sulla spiaggia, il mare, gli abbracci.-
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