“Cara” Mariastella ti scrivo…

“Cara” Mariastella,

mercoledì usciva questo, ne sai qualcosa? Ah già, scusami, la parola tagli non ti aggrada molto, dici,

“… il problema non sono i tagli ma come si investono le risorse…”, ho capito giusto? Sono tagli agli sprechi, vero?

Le scuole sono sporche, “… ci sono più bidelli che carabinieri…”, ecco l’esempio calzante che hai fatto quella sera, sorridente e sicura di aver migliorato la vita di genitori, insegnanti e alunni.

Non hai accettato i tagli, dici, ma li hai addirittura condivisi con il Governo, perchè è ora di finirla con i soldi spesi male, bisogna spenderli per un progetto educativo che si rispetti, come quello che hai mente tu per il paese, “… per i nostri ragazzi…”.

Certo Mariastella, fai bene a indignarti quando dici che  c’è “… una certa incongruenza… ” tra le persone, “… perché si difende la scuola pubblica ma poi si mandano i figli alla scuola privata…”. Fai bene a inorridire di fronte alle persone che vanno in manifestazione e poi si rivolgono alle scuole private, che incoerenza, hai proprio ragione.

E’ proprio vero quello che dici Mariastella, “… noi abbiamo una quantità si insegnanti superiori al fabbisogno del paese…”. Sono in troppi a “inculcare” chissà quale educazione ai nostri figli, perdona l’espressione un po’ forte, poco adatta ai vostri ambienti, sai com’è.

E poi hai ragione, in fondo il tempo pieno non è un bene per i poveri bambini, che a pranzo è giusto che tornino a casa dalle proprie famiglie, dove li aspetta la mamma alle due per pranzare con un’ottima teglia di lasagne.

Pensa che iella Mariastella, mio figlio a settembre andrà proprio nella scuola citata come la più penalizzata per i tagli, la prima, quella scritta in alto. Sette insegnanti in meno, pensa, sette. Che sarà mai, vero? Hai tagliato gli sprechi no?

E’ possibile che nessuna delle quattro prime avrà il tempo pieno, brava, uscire alle quattro e mezza era in fondo un grandissimo spreco, hai proprio ragione. Oppure, grazie dell’opportunità che forse ci darai di far rientrare questi bambini magari verso le tre e mezza, dopo aver mangiato a casa alle due, ed essersi magari buttati sul letto disfatti. Alzatevi dai, torniamo a scuola, non siete contenti e pimpanti? Ma certo che lo saranno Mariastella, dei bambini di cinque anni e mezzo saranno proprio entusiasti, freschi e risposati come dei fiori di campo, felici di riprendere la cartella e tornare a scuola per un’oretta e mezza.

Tanto a casa alle due chi c’è? La mamma? Il papà? La nonna? O la baby sitter pagata apposta per andarli a prendere alle tredici e trenta, accompagnarli a casa alle due, far loro mangiare una pasta in bianco preparata la sera prima con tanto amore e felicità per questi sprechi eliminati e questa qualità della scuola ritrovata? E chi la paga questa baby sitter Mariastella, dimmi, forse ci aiuterai tu, che di tate ne hai cinque?

Hai ragione Mariastella, le donne devono stare a casa ad accudire la prole, o comunque alle due devono rientrare dal lavoro, è giusto che non lavorino tutto il giorno. E’ proprio vero, una donna che vuole fare la mamma non deve lavorare, non può avere il desiderio di realizzarsi anche in un ambito diverso da quello casalingo, non può, che si senta pure in colpa se ciò accade. E se proprio vuole andare a lavorare, ma perché diavolo non chiede il part time, dici tu giustamente! Ci sono tutti questi datori di lavoro pronti a stracciarsi le vesti per agevolare le mamme lavoratrici. Insomma, chiedete e vi sarà dato, è così Mariastella? Perché è vero, in fondo il lavoro è una scelta, in effetti non c’è bisogno di due stipendi al giorno d’oggi, chi va a lavorare è perché lo vuole, si organizzi che diamine!

E poi guarda Mariastella, in fondo il tempo pieno come si faceva un tempo che cos’era mai? Tutti questi laboratori di musica, teatro, arti grafiche, pittura, fumetto, sport, inglese e altre baggianate: hai fatto proprio bene a togliere tutto, roba inutile. Se proprio ‘sto tempo pieno lo si deve fare, meglio che si faccia in modo serio, senza sprechi, due banchi, una sedia, qualche pennarello, un quaderno, portiamoci avanti con i compiti, la scuola è una cosa seria.

Sosteniamole queste scelte in favore della scuola pubblica, non iscriviamo i nostri figli alle scuole private, brava Mariastella, è così che si dice, tanto ci sei tu che le sostieni le scuole private, con qualche spicciolo per carità, poca cosa, qualcosa in più dei fondi per lo spettacolo…  Ma fai bene, non ti piace questa contrapposizione tra pubblico e privato, uniamoci e saremo più felici, così magari questi scansafatiche dei dipendenti pubblici la finiranno di inculcare nozioni alla loro maniera. Ben detto da lui e sostenuto da te! 

Insomma per concludere, grazie Mariastella, ci stai dando ogni giorno una scuola migliore!

Valentina

p.s. per chi non l’avesse capito, il post era un tantino ironico… da due giorni ho i fumi al cervello…

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17 risposte a “Cara” Mariastella ti scrivo…

  1. Ondaluna ha detto:

    Mi astengo sempre dal commentare questi fatti di cronaca, perché sono purtroppo fatti di vita vera che nella cronaca non ci rimangono, e vestono le difficoltà quotidiane di molti di noi.
    Ci sono persone che stanno distruggendo l’Italia, ed io mi chiedo perché si sebba stare a guardarli, incapaci di fermare lo scempio.

  2. M di MS ha detto:

    Basta votare questa gente!!!

  3. ele ha detto:

    davvero un gran bel post, complimenti.
    p.s. condivido tutto, parola per parola.

  4. francesca ha detto:

    Ha detto parole sante io faccio parte della categoria che lei dice che noi siamo più dei carabinieri….e sono proprio al tempo pieno..so in situazione siamo messi (molto male).Io non penso a me che spero tra tre anni d’andare in pensione,ma ai padri di famiglia senza lavoro…speriamo qualcuno la faccia fuori presto….alla cara Stella

  5. kosenrufu mama ha detto:

    mi unisco alla tua rabbia.
    NOn bisogna tacere quando si nota un’azione ingiusta, bisogna URLARLA più forte che si può!!!!!!
    se tutti urlassimo, sicuramente ci sentirebbero fin da qui!!

  6. Simone C ha detto:

    Cara Valentina…in qualsiasi agglomerato sociale chi governa deve prendere delle scelte. quelle scelte non saranno mai idonee per tutti, è semplicemente impensabile. ognuno ha le sue sacrosante esigenze. io mi ritengo un penalizzato cronico, a causa di alcune scelte politiche dei vari governi di tutti gli schieramenti (e non parlo solo di difficoltà logistiche). quello che dici lo rispetto e lo capisco. però però…di fondo non mi quadra l’atteggiamento (tutto nostrano) da “not in my back yard”. Non possiamo permetterci quel personale per l’istruzione per il semplice motivo che…nessuno stato al mondo se lo sta permettendo… In merito alla riforma possiamo discutere sul quomodo, non sull’an. certo piacerebbe che il medesimo rigore fosse utilizzato in tanti altri settori, magari meno importanti…

    • valewanda ha detto:

      Simone, grazie del commento, ma una riflessione. Tu dici: “… Chi governa deve prendere delle scelte… Quelle scelte non saranno mai idonee per tutti…”. Qui caro mio il punto e’ che non sono idonee per nessuno, non c’è un progetti educativo dietro come dice la Gelmini, non c’è proprio nulla. Ea farne le spese sono tutti, bambini, genitori, famiglie intere, insegnanti. E intanto aumentiamo i fondi alle scuole private… Mi dispiace, concordo che i conti vadano fatti, ma non in modo illogico e privo di attenzione a una realtà così importante come quella della scuola. Ed e’ solo un esempio…

    • Lanterna ha detto:

      No. Sulla scuola non si deve risparmiare. Così come non lo si deve fare sulla sanità. Certo, nella sanità gli effetti dei tagli sono più evidenti e drammatici: la gente muore. Ma, se tagli la scuola, è tutto un Paese a morire: le madri non possono più lavorare, non c’è un ricambio sociale, studiano solo i ricchi e non i meritevoli.
      Sono d’accordo sul razionalizzare, sull’usare un criterio di meritocrazia, sul tagliare i rami secchi. Ma, se stesse in me e dovessi per forza attaccare l’istruzione, comincerei dagli stipendi e dagli inenarrabili privilegi dei docenti universitari. Ma forse i politici non lo fanno perché molti hanno una cattedra a vanvera di cui non si occupano. Salvo poi prendersela con i ricercatori.

    • polly ha detto:

      guarda, non sono d’accordo che qualche taglio alla scuola vada fatto perchè non ce lo possiamo permettere. non è vero. non è solo il problema contingente di dove piazzare i figli se non c’è la scuola (per strada? con la baby sitter?). il problema è il futuro, la scuola è il futuro. tagliamo fondi alla scuola e torneremo una massa di analfabeti. una massa di analfabeti con i parlamentari più pagati del mondo, con le banche e le multinazionali che continuano a fare quel cavolo che vogliono, e magari vengono anche sovvenzionate; una massa di analfabeti che pagano i contributi anche per falsi invalidi e baby pensionati; una massa di analfabeti che pagano le tasse per tutti quelli che non le pagano. mi spiace, ma la scuola ce la dobbiamo permettere. è l’evasione e il ladrocinio che non possiamo più permetterci.

  7. acasadiclara ha detto:

    naturalmente condivido e sono solidale. mio figlio piccolo che fa oggi il primo anno di materna, arriverà alle elementari e anche lui rischia di non avere il tempo pieno. che rabbia. ciao

  8. Mammachegiochi ha detto:

    Condivido ogni parola!Purtroppo …

  9. silvietta ha detto:

    condivido parola per parola. e quoto M di MS. basta!

  10. Alessandra ha detto:

    Nella mia zona c’è il problema opposto…genitori che vogliono il modulo e non ci sono le classi…

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